Un filo drammatici: la compagnia teatrale
Nata da un'iniziativa di genitori di figli in età scolare, volta a sovvertire la tradizione delle recite scolastiche che vedono gli alunni esibirsi per i genitori, quasi subito battezzata come compagnia dei "Geniattori", dove il suffisso "geni" può essere a ragione assegnato a geniali genitori, l'esperienza è sfociata nella ormai consolidata compagnia "Un Filo Drammatici". Un giro di appassionati che ha all'attivo cinque spettacoli, più o meno uno all'anno: "Il Fantasma dell'Opera", dal romanzo di Gaston Leroux che tante trasposizioni ha ispirato, "Sogno di una notte di mezza estate", classico di W. Shakespeare, "L'uccellino azzurro", ispirato all'opera teatrale di Maurice Maeterlinck, "Un pezzo della sua marsina", liberamente tratto dal Barone Rampante di Italo Calvino. I primi tre spettacoli messi in scena con la regia di Enrico Pedrazzini, il quarto con quella di Susi Del Curto, l'ultimo in ordine di tempo "Ogni bambino è figlio mio" per la regia di Monica Consonni.
2015 - "Il Fantasma dell'Opera"
liberamente tratto dal romanzo di
Gaston Leroux
Regia di Enrico Pedrazzini
Foto di Luca Durand
2016 - "Sogno di una notte di mezza estate"
William Shakespeare
Regia di Enrico Pedrazzini
Foto di Luca Durand
2018 - "L'uccellino azzurro"
Regia di Enrico Pedrazzini
Foto di Luca Durand
Gli spettacoli "Un pezzo della sua marsina" e "Ogni bambino è figlio mio" sono stati realizzati nell'ambito del progetto PerFormare, con il contributo di Fondazione Cariplo
2018 - "Un pezzo della sua marsina"
liberamente tratto da "Il barone rampante" di Italo Calvino
regia di Susi Del Curto
2019 "Ogni bambino è figlio mio"
Spettacolo di lettura scenica liberamente tratto da "Se fosse tuo figlio" di Nicolò Govoni.
Compagnia "Un Filo Drammatici"
Teatro della Società Operaia di Chiavenna
venerdì 13 e sabato 14 dicembre 2019 - ore 21
"Un incontro casuale. Un libro. Una voce che dall’hotspot (campo profughi) di Samos in Grecia, ci raggiunge e ci racconta. Di bambini fuggiti dalla guerra, di rabbia e di paura. Ma anche di scuola, di amicizia, di speranza, di futuro. Di ciò che diamo per scontato per i nostri bambini. Di ciò che merita ogni bambino". Così Monica Consonni, regista dello spettacolo, sintetizza il nuovo lavoro della compagnia "Un filo drammatici", una lettura scenica liberamente tratta dal libro "Se fosse tuo figlio" di Nicolò Govoni. Nicolò è un giovane volontario che da alcuni anni si dedica alla cura di bambini ai quali l'infanzia è di fatto negata. Orfani, quattro anni in India, profughi, a Samos, isola greca sede di "hotspot", centro di prima accoglienza per migranti, nel quale ha fondato Mazì, la prima scuola per bambini e adolescenti lì rifugiati. Di quest'ultima esperienza parla lo spettacolo. Di un campo sovraffollato dove vivono un migliaio di minori in condizione disumana. A turno, centocinquanta di questi, di diverse etnie, trovano in Mazì un porto sicuro, dove possono crescere, studiare e sfuggire, anche se solo temporaneamente, ai traumi cui sono soggetti. E sperare in un futuro migliore. Gli attori ci introdurranno a questa esperienza, facendo parlare maestri e alunni, in un percorso di speranza e di ricerca della dignità negata.
Fu cosi che un uomo qualsiasi
in un qualsiasi tempo
e in un altrettanto qualsiasi luogo
si trovò a vivere
e a dividere i propri momenti di vita con una scimmia.
Viveva con loro un curioso personaggio
camminava su trampoli
suonava la tromba
il viso dipinto da clown.
Versione ridotta di una storia senza tempo scritta da Enrico Pedrazzini e messa in scena ai tempi del Covid. Con tributi a Charles Bukowski nelle parole dell'uomo e a Julio Cortázar nella voce della donna.
La compagnia "un filo drammatici" non si ferma.